COORDINAMENTO PER LA SICUREZZA NEL CANTIERE: NOVE COSE DA EVITARE

La sicurezza nei cantieri è l’aspetto fondamentale per lo svolgimento dei lavori, necessaria per evitare i comportamenti e le pratiche errate che possono trasformarsi in un rischio concreto per gli addetti ai lavori. Ecco un piccolo vademecum utile al coordinatore della sicurezza nei cantieri per individuare le “bad rules”

I cantieri sono mondi di sottili equilibri, macchine operative che seguono precise direttive e normative per effettuare i lavori in tempi celeri ma soprattutto in sicurezza.

Come in tutti i sistemi, qualche baco può rivelarsi durante lo svolgimento dei lavori, dal linguaggio sbagliato alla documentazione non richiesta, oppure un team di lavoro non idoneo. Riportiamo qualche suggerimento che un professionista deve evitare durante la coordinazione dei lavori ricordando che in Italia vige la direttiva europea 92/57/CE sul coordinamento della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili. La sua concreta applicazione ha evidenziato una serie di “cattive pratiche” che perseverano nei contesti lavorativi. Alcune si palesano senza ombra di dubbio, altre sono dettagli sottili che nella mole di lavoro possono passare inosservate. Quali sono i nove aspetti che un coordinatore deve saper riconoscere e per quale ragione è necessario evitarli?

Si parte dalla comunicazione, bisogna prestare molta attenzione alle parole che vengono utilizzate. Tra gli errori più frequenti c’è proprio un vocabolario sbagliato: aggettivi come “idoneo”, “opportuno”, “adeguato” e tutti i loro sinonimi non sono adatti ad un contesto lavorativo come quello di un cantiere. Per quale ragione? Questi termini non sono tecnici. Nella direzione di un cantiere è necessario utilizzare un linguaggio che indichi prescrizioni chiaramente definite e quantità oggettivamente verificabili.

Un altro aspetto da riconoscere ed evitare è l’accettazione di un piano di sicurezza non adeguatoPuò capitare che venga richiesto ad un tecnico di ricoprire l’incarico di coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione per un progetto il cui piano è stato redatto da altri. La revisione di un Piano Sicurezza Cantiere non adeguato non è un obbligo del coordinatore per la progettazione, in questo caso è di fondamentale importanza valutare sempre la qualità del PSC prima di procedere con i lavori. Secondo gli esperti: “In questi casi, la strategia di improntare il proprio comportamento formale alle prescrizioni del PSC, magari forzando surrettiziamente le imprese esecutrici ad adeguarsi a criteri personali, e quindi non formalizzati nel PSC/contratto, può senz’altro rivelarsi pericolosa. Sotto il profilo della gestione, perché le imprese esecutrici possono, a ragione fare ostruzionismo operativo a questi ulteriori aggravi che non erano stati previsti in fase contrattuale, fino ad arrivare a presentare richieste economiche integrative. Sotto il profilo della responsabilità personale perché, in caso di ispezione o di incidente, va da sé che una situazione che non presenta la linearità prevista dalla norma è più difficile sia da spiegare che da comprendere, e conseguentemente avallare.”

Un ulteriore punto che il coordinatore della sicurezza in un cantiere deve evitare è la valutazione dell’idoneità tecnico professionale in quanto non prevista per il suo ruolo. Questo è uno dei comportamenti non richiesti e se attuato può comportare ucoinvolgimento in procedimenti penali, in caso di sinistri in cantiere. Le responsabilità del coordinatore per l’esecuzione sono quelle elencate all’articolo 92 del Decreto Legislativo n. 81/2008 e tra queste non c’è quella della valutazione dell’idoneità tecnico professionale delle imprese o dei lavoratori autonomi che entrano in cantiere.

Un altro aspetto da evitare è che il coordinatore si presti a surrogare il committente o il responsabile dei lavori. Questo incarico non è previsto in quanto non adempie ai suoi obblighi e lo distoglie dalla sua funzione di direzione del processo edilizio che ha promosso e di comunicazione con il coordinatore per l’esecuzione.

Il coordinatore deve inoltre evitare la richiesta dei certificati di idoneità alla mansione dei lavoratori impegnati in cantiere in quanto non è un comportamento richiesto dalla legge. Questa mansione non è presente nel testo dell’articolo 92 del D.Lgs. 81/2008 “Obblighi del coordinatore per l’esecuzione dei lavori”. Non viene inoltre riportata la parola “lavoratore” nell’accezione prevista dall’art. 2 “Definizioni”, comma 1 lettera a) “lavoratore” sempre del Testo Unico. In ultimo, il coordinatore deve inoltre evitare anche di raccogliere le certificazioni CE delle attrezzature impegnate nel cantiere.

Secondo le ultime normative il professionista deve prestare attenzione agli aspetti più disparati. Un’altra accortezza è quella di non relazionarsi con le persone sbagliate. Quali soggetti si intendono per “sbagliati” relativamente alle sicurezza in un cantiere? Il coordinatore deve cercare di interagire solamente con le persone che ricoprono i ruoli operativi delle aziende che hanno un contratto diretto con il proprio committente: dirigenti e preposti delle imprese affidatarie.

In ultimo, è bene ricordare come suggerimento conclusivo che all’interno di un cantiere non bisogna abusare della sospensione dei lavori. Questa pratica è prevista per legge, uno strumento che il D.Lgs. n. 81/2008 prevede all’articolo 92 comma 1 lettera f, che venga attuata in caso di “pericolo grave ed imminente, direttamente riscontrato”. “Direttamente riscontrato” significa che accade sotto gli occhi del coordinatore. La sospensione dei lavori è spesso usata come strumento ordinario per la gestione degli appaltatori, anche in ambiti che sembrano travalicare le previsioni di legge, per questa ragione non è lecito abusarne ed attenersi ai termini previsti. 

La sicurezza in cantiere parte dall’attenzione dei piccoli dettagli fino a supervisionare la totale direzione dei lavori. Tsa Ponteggi lavora osservando le regole e aggiornandosi costantemente sulle normative vigenti, riferimento al quale è necessario far sempre fede per non commettere errori ma soprattutto evitare i rischi nell’ambito lavorativo. 

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